Dal metodo del socio-analista inglese Gordon Lawrence, prende forma un incontro esclusivo e online organizzato da Lucia Isabella Grazioli – “Il Corpo Comodo” – che vedrà la partecipazione del Dott. Giancarlo Stoccoro – Psichiatra e Psicoterapeuta con orientamento psicodinamico e gruppoanalitico. VENERDI 14 GENNAIO ORE 21:00 e SABATO 15 GENNAIO ORE 10:30

Per iscrizioni inviare un messaggio a 335 63 85 24 o visita questo link per maggiori dettagli:

https://www.ilcorpocomodo.it/formazione/esperienza-online-di-social-dreaming

Poche esperienze come quella del sogno uniscono gli esseri umani e ne testimoniano la sostanziale uguaglianza, continuamente negata nella vita a occhi aperti.

Malgrado oggi si ritenga che il sogno sia un’esperienza personalissima, privata, legata strettamente alle proprie esperienze e immaginazioni, in esso si riscoprono sorprendenti analogie e somiglianze con i viaggi notturni compiuti da altri.Nessuno di noi può assistere a un sogno di un altro ma fa parte della natura prodigiosa del sogno che sia lui a visitare più di una persona nello stesso tempo.

Il nostro <<cinema interno>> (Italo Calvino) ha, fin dall’antichità, rivestito un ruolo determinante nel formare un’identità sia individuale che collettiva e ha improntato la lingua magica del mito.

Già Artemidoro di Daldi, autore del primo libro di onirocritica nel II secolo d.C., segnalò i sogni collettivi, epidemie di sogni che si diffondevano in certi periodi della vita pubblica.

In alcune comunità primitive (I Senoi della Malesia) era consuetudine condividere i sogni, mitigando, attraverso il rispecchiamento reciproco di paure e desideri, la bellicosità insita nelle tribù.

Si deve però alla lettura del libro Il Terzo Reich dei sogni (della giornalista Charlotte Berardt,1968) l’idea di poter “ri-sognare” collettivamente i sogni.

Infatti i trecento sogni raccolti negli anni 1930 in Germania, rivelavano segnali inquietanti ed evidenti sul futuro, ai quali i sognatori individualmente non avevano dato alcuna importanza.  I pensieri notturni svelavano quello che i pensieri razionali della veglia non avevano ancora registrato.

Il metodo del socio-analista inglese Gordon Lawrence ha una storia breve con una lunghissima preistoria e infinite possibilità.

Fuori dalla stanza d’analisi, dove sono stati così a lungo gelosamente custoditi, anche i nostri sogni tornano a pieno titolo nel mondo a interessarsi alla natura dei nostri collegamenti con gli altri.

Nelle matrici del Social Dreaming (sognare sociale/sognare insieme), la più recente e raffinata tecnica psicoanalitica per esplorare l’inconscio collettivo, sogni e ricordi non appartengono più alle persone che li raccontano ma vengono sperimentati come espressione di un patrimonio comune e trans-individuale.

Ai partecipanti si richiede di condividere sogni, immagini, fantasie e di sentirsi liberi di vagare col pensiero senza timore di essere giudicati in un clima di reciproca disponibilità garantito dal conduttore.

Il Social Dreaming è oggi applicato in tutto il mondo negli ambiti più disparati, dalle aziende alle scuole elementari, ai luoghi di guerra, alle carceri dove attiva il pensiero collettivo e creativo e, aiutando a comprendere il contesto sociale, pone le fondamenta per una reale esperienza della tolleranza tra i partecipanti.

E’ necessario un ribaltamento radicale della prospettiva: dall’abituale relazione tra chi salva e chi viene salvato, tra chi ha un problema e l’esperto in grado di risolverlo, si passa a un approccio collaborativo, dalla politica della salvezza a quella della scoperta reciproca.

Ciò vuol dire che la nuova conoscenza va presa in considerazione da qualsiasi luogo essa provenga e che i sogni non siano tanto predittivi del futuro quanto capaci di farci entrare in contatto con ciò che sta già avvenendo ma di cui non siamo ancora consapevoli, non solo riguardo la sfera privata ma soprattutto della comunità.

 

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Categorie: Esperienze

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